Educare i bambini - Ellen Key - E-Book

Educare i bambini E-Book

Ellen Key

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Beschreibung

“Niente di più bello sull’educazione del bambino è mai stato scritto. Questo libro può essere considerato un perfetto classico. Indica la strada giusta, la guida per ogni genitore e dovrebbe trovare un posto in ogni casa dove c'è un bambino."Per avere successo nell’educazione dei bambini la prima condizione è quella di diventare come un bambino. Non significa influenzare il bambino ad essere ciò che noi stessi desideriamo che diventi, ma essere influenzato da ciò che il bambino stesso è. Educare un figlio significa prendergli per mano l’anima. Ad un bambino non dovrebbero essere dati ordini, ma ci si dovrebbe relazionare come con una persona adulta in modo cortese per insegnargli la cortesia. Molte persone di oggi difendono le “botte”, sostenendo che sono mezzi più lievi di punizione che le naturali conseguenze di un atto; che le botte hanno un effetto maggiore sulla memoria, che l’effetto diventa permanente per associazione di idee. Le botte hanno conseguenze pericolose. Tendono a far emergere ancora di più la sensazione di vergogna, aumentando la brutalità o viltà della persona punita. Il più frequente e il più pericoloso dei numerosi errori commessi nell’occuparsi di bambini è che le persone non ricordano come si sentivano quando avevano la stessa età, non considerano e non comprendono i sentimenti del bambino dal loro punto di vista passato. Un bambino non crede, nel suo cuore che le botte erano dovute per amore, che sono state date perché erano necessarie. Il bambino sa perfettamente che non esiste nessun dovere, e che l'amore può esprimersi in un modo migliore. Le punizioni fisiche aumentano l’inganno, non la moralità, rafforzano le due emozioni, radici di quasi tutti i mali del mondo, l'odio e la paura. E finché le botte sono sinonimo di educazione, entrambe queste emozioni non mancheranno di dominare gli uomini.Fino a quando la parola "botte" è utilizzata da tutti in una casa, i bambini non saranno mai del tutto sinceri. Finché la casa e la scuola utilizzano questo metodo di educazione, la brutalità si svilupperà nel bambino a scapito dell’umanità. Il bambino usa sugli animali, sui suoi fratelli e sorelle, sui suoi compagni, i metodi applicati a se stesso. Egli mette in pratica lo stesso argomento, che la "cattiveria" deve essere curata con le botte. Solo i bambini abituati a relazionarsi con tatto, imparano a vedere che si può influenzare qualcuno senza usare la forza. Capire questo è uno dei privilegi dell'uomo.E' della massima importanza mostrare ai bambini piena e illimitata fiducia, anche se si mantiene tranquillamente un atteggiamento di allerta vigilanza; perché una diffidenza continua e immeritata è altrettanto demoralizzante come una fiducia cieca e facile. Quando la bacchetta si butta via, e quando i bambini non sono più limitati, ma vengono date loro lenti d'ingrandimento e macchine fotografiche per aumentare la loro capacità di vivere e di amare, invece di imparare a distruggerla comincerà la vera educazione.

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EDUCARE IBAMBINI

Suggerimenti pratici eriflessioni sulla psicologiainfantile

diEllen Key

Edizione originale 1900 – prima edizione ebook digitale e traduzione a cura di Anna Ruggieri

Copyright 2014 © Anna Ruggieri Tutti i diritti di traduzione riservati

ePubMATIC.com

NOTA INTRODUTTIVA

Edward Bok, redattore del “Ladies 'Home Journal”, scrive:

“Niente di più bello sull’educazione del bambino è mai stato stampato. Per me questo libro è un perfetto classico. Indica la strada giusta per ogni genitore e dovrebbe trovare un posto in ogni casa dove c'è un bambino.”

EDUCARE I BAMBINI

Goethe ha mostrato tempo fa nel suo Werther una chiara comprensione del significato dell’educazione individualista e psicologica, un giudizio che segnerà il secolo del bambino. In questo lavoro egli mostra come il futuro potere della volontà si nasconde nelle caratteristiche del bambino, e come insieme ad ogni colpa del bambino vi è anche racchiuso un germe puro. “Sempre,” dice, “ripeto le parole d’oro del Maestro dell'umanità, 'se voi non diventate come uno di questi,' e ora, buon amico, quelli che sono i nostri pari, che dovremmo considerare come nostri modelli, li trattiamo come sudditi, non dovrebbero avere alcuna volontà propria, noi ne dobbiamo ? Dove è la nostra prerogativa? Consiste nel fatto che noi siamo più vecchi e più esperti? Buon Dio del cielo! Tu vedi adulti e giovani bambini, niente altro. E in chi tu hai più gioia, il tuo Figlio annunciato tempo fa. Ma le persone credono in Lui e non Lo ascoltano – il che, è anche un vecchio problema, e modellano i loro figli in base a loro.” La stessa critica potrebbe essere fatta ai nostri attuali educatori, che costantemente usano parole come evoluzione, individualità, e tendenze naturali, ma non prestano attenzione ai nuovi precetti in cui dicono di credere. Essi continuano ad educare come se credessero ancora nella depravazione naturale dell'uomo, nel peccato originale, che può essere deviato, domato, soppresso, ma non è cambiato. La nuova convinzione è davvero equivalente al pensiero di Goethe di cui sopra, vale a dire, che quasi ogni colpa, è un guscio duro che racchiude il germe della virtù. Anche gli uomini in tempi moderni seguono ancora nell’educazione la vecchia regola della medicina, che il male deve essere cacciato dal male, invece del nuovo metodo, il sistema con cui si permette alla natura di esprimere se stessa con calma e lentamente, facendo attenzione solo che le condizioni circostanti aiutino la natura nella sua opera. Questa è l'educazione.

Né i genitori severi né quelli accondiscendenti sospettano la verità espressa da Carlyle quando ha detto che i segni di un temperamento nobile ed originale sono emozioni forti, selvagge che devono essere controllate da una disciplina dura come l'acciaio. La gente o tenta di sradicare le passioni del tutto, o evita di insegnare al bambino a tenerle sotto controllo. Soffocare la vera personalità del bambino, e soppiantarla con un'altra personalità continua ad essere un delitto pedagogico comune a coloro che annunciano a gran voce che l'educazione dovrebbe sviluppare solo la vera individualità del bambino. Essi non sono ancora convinti che l’egoismo del bambino sia giustificato. Così come sono poco convinti della possibilità che il male possa essere trasformato in bene. L'istruzione deve essere basata sulla certezza che le colpe non possono essere espiate, o cancellate, ma devono sempre avere le loro conseguenze. Allo stesso tempo, bisogna essere anche certi che attraverso l'evoluzione progressiva, e il lento adattamento alle condizioni dell’ambiente possono essere trasformate. Solo quando si raggiunge questo stadio l’educazione inizierà ad essere una scienza e un’arte. Si dovrà infine rinunciare a ogni credenza negli effetti miracolosi di un’improvvisa interferenza; agiremo nella sfera psicologica secondo il principio della indistruttibilità della materia. Non dovremo mai credere che una caratteristica dell'anima possa essere distrutta. Ci sono solo due possibilità. In entrambi i casi il bambino può essere messo in soggezione o può essere elevato fino ad un livello superiore.

Le parole di Madame de Staël mostrano molta comprensione quando dicono che solo le persone che possono giocare con i bambini sono in grado di educarli. Per avere successo nell’educazione dei bambini la prima condizione è quella di diventare come un bambino, ma ciò non significa essere infantili, non arrendersi alla baby-talk che al bambino immediatamente non piace. Significa essere totalmente e semplicemente preso dal bambino come il bambino stesso è assorbito dalla sua vita. Significa trattare il bambino davvero come uguale a voi, cioè, mostrargli la stessa considerazione, la stessa fiducia che si mostra ad un adulto. Non significa influenzare il bambino ad essere ciò che noi stessi desideriamo che diventi, ma essere influenzato da ciò che il bambino stesso è; non ingannare il bambino, o non usare la forza contro di lui, ma trattarlo con la serietà e la sincerità adeguata al suo carattere. Da qualche parte Rousseau dice che tutta l'educazione ha fallito non prendeva in considerazione i genitori come educatori né i bambini per il bene dell’educazione. Che cosa accadrebbe se riuscissimo finalmente a seguire le indicazioni della natura, e riconoscessimo che il grande segreto dell'educazione si nasconde nel motto, “non educare”?

Non lasciare il bambino in pace è il male più grande degli attuali metodi di educazione dei bambini. L'istruzione è finalizzata a creare un mondo bello esternamente ed internamente in cui il bambino può crescere. Lasciarlo libero di muoversi in questo mondo fino a quando non entrerà in contatto con i confini permanenti di un altro diritto sarà la fine dell’educazione del futuro. Solo allora gli adulti avranno una visione davvero profonda dell’animo dei bambini, ora un regno quasi inaccessibile. Perché è un istinto naturale di autoconservazione, che fa sì che il bambino nasconda all’educatore la sua vera intima natura. C’è una persona che fa domande impertinenti; per esempio, che cosa pensa il bambino? Una domanda a cui quasi sempre si risponde con una bugia nera o una bugia bianca. Il bambino deve proteggere se stesso da un educatore che vorrebbe dominare i suoi pensieri e le inclinazioni, o gestirli in modo sbagliato, che tradisce o rende ridicoli i suoi sentimenti più sacri, che espone difetti o loda caratteristiche prima sconosciute, o addirittura utilizza una confidenza a cuore aperto come occasione di rimprovero in un altro momento. L'affermazione che nessun essere umano arriva a comprendere l’altro, o che almeno è paziente con un altro, vale soprattutto nel rapporto intimo tra padre e figlio, in cui, la comprensione, la caratteristica più profonda dell'amore, è quasi sempre assente.

I genitori non capiscono che durante tutta la vita il bisogno di pace non è mai superiore a quello degli anni dell'infanzia, una pace interiore contro tutti i disordini dell’esterno. Il bambino deve entrare in relazione con il proprio mondo infinito, per conquistarlo, per farne oggetto dei suoi sogni. Ma che cosa trova? Ostacoli, interferenze, correzioni, per tutto il giorno. Il bambino è sempre obbligato a lasciar stare qualcosa, o a fare qualcosa di diverso, a trovare qualcosa di diverso, o si vuole che faccia qualcosa di diverso da quello che fa, che trova, che vuole. Egli è sempre deviato in un'altra direzione da quella verso cui il suo essere lo sta portando. Tutto questo è causato dalla nostra tenerezza, vigilanza e zelo, nel dirigere, dare consigli, e aiutare i piccoli esemplari di umanità a diventare un esempio completo in un modello di serie. Ho sentito un bambino di tre anni, che voleva “provare” ad andare nel bosco, mentre la balia voleva trascinarlo in città. Un altro bambino di sei anni è stato punito perché era stato cattivo nei confronti di un compagno di giochi e l'aveva chiamato maialino, - appellativo naturale per uno che è sempre sporco. Questi sono esempi tipici di come si è ottusi di fronte agli istinti del bambino. E' stata una espressione spontanea: un bambino con cuore infantile, dopo aver calcolato i bambini buoni in cielo, chiese a sua madre se aveva, dopo essere stato bene una settimana intera in cielo, il permesso di andare dal diavolo il Sabato sera per giocare con i ragazzini cattivi che erano lì.

Il bambino sentiva nella sua coscienza di avere il diritto di essere cattivo, un diritto fondamentale che è accordato agli adulti; e non solo di essere cattivo, ma di essere cattivo in pace, per essere lasciato libero di fronte ai pericoli e alle gioie della cattiveria.

Per suscitare questa “non virtù” la virtù gratuita è quella di vincere il male con il bene. In caso contrario, superiamo la forza naturale con mezzi deboli e otteniamo virtù artificiali che non sono adatti a farci affrontare la vita.

Sembra abbastanza semplice dire che dobbiamo vincere il male con il bene, ma praticamente nessun processo è più noioso, di quello per trovare i mezzi effettivi per realizzare questo fine. E' molto più facile dire ciò che non si dovrebbe fare che dire cosa si dovrebbe fare per cambiare la propria volontà in forza di carattere, la furbizia in prudenza, il desiderio di piacere in amabilità, l’irrequietezza in iniziativa personale. Questo si può ottenere solo riconoscendo che il male, in quanto non è atavico o perverso, è naturale e indispensabile come il bene, e che diventa un male permanente solo attraverso la sua supremazia unilaterale.

L'educatore vuole che il bambino sia finito in una sola volta, e perfetto. Viene imposto al bambino un grado innaturale della padronanza di sé, una devozione al dovere, il senso dell'onore, abitudini che gli adulti raggiungono con sorprendente rapidità. Quando ci si preoccupa delle colpe dei figli, a casa e a scuola, si fanno pochi sforzi, mentre i bambini ogni giorno sono costretti ad affrontare grandi sforzi per venire incontro alle persone adulte.