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L’Analisi Linguistica e Letteraria è una rivista internazionale di linguistica e letteratura peer reviewed. Ha una prospettiva sia sincronica che diacronica e accoglie ricerche di natura teorica e applicata. Seguendo un orientamento spiccatamente interdisciplinare, si propone di approfondire la comprensione dei processi di analisi testuale in ambito letterario come anche in ambito linguistico. La rivista è organizzata in tre sezioni: la prima contiene saggi e articoli; la seconda presenta discussioni e analisi d’opera relative alle scienze linguistiche e letterarie; la terza sezione ospita recensioni e una rassegna di brevi schede bibliografiche riguardanti la linguistica generale e le linguistiche delle singole lingue (francese, inglese, russo, tedesco). La rivista pubblica regolarmente articoli in francese, inglese, italiano e tedesco, e occasionalmente anche in altre lingue: nel 2010, ad esempio, ha pubblicato un volume tematico interamente in russo.
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L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAFacoltà di Scienze Linguistiche e Letterature straniereUniversità Cattolica del Sacro CuoreAnno XXIV - 1/2016ISSN 1122-1917
ISBN 978-88-9335-058-7
Direzione
Luisa Camaiora
Giovanni Gobber
Lucia Mor
Marisa Verna
Comitato scientifico
Anna Bonola – Luisa Camaiora – Arturo Cattaneo – Sara Cigada
Enrica Galazzi – Maria Cristina Gatti – Maria Teresa Girardi
Giovanni Gobber – Dante Liano – Maria Luisa Maggioni
Guido Milanese – Federica Missaglia – Lucia Mor – Amanda Murphy
Francesco Rognoni – Margherita Ulrych – Marisa Verna
Serena Vitale – Maria Teresa Zanola
Segreteria di redazione
Sarah Bigi – Elisa Bolchi
Alessandro Gamba – Giulia Grata
I contributi di questa pubblicazione sono stati sottopostialla valutazione di due Peer Reviewers in forma rigorosamente anonima
© 2016 EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio universitario dell’Università CattolicaLargo Gemelli 1, 20123 Milano | tel. 02.7234.2235 | fax 02.80.53.215e-mail: [email protected] (produzione); [email protected] (distribuzione)web: www.educatt.it/libri
Redazione della Rivista: [email protected] | web: www.analisilinguisticaeletteraria.eu
Questo volume è stato stampato nel mese di luglio 2016 presso la Litografia Solari - Peschiera Borromeo (Milano)
ISBN edizione ePub: 978-88-9335-078-5
ISBN edizione MOBI: 978-88-9335-079-2
ISBN edizione PDF: 978-88-9335-080-8
La costruzione delle preferenze dei consumatori/pazienti: il concetto di ‘alimentazione sana’ nei messaggi pubblicitari di prodotti alimentari
Sarah Bigi e Chiara Pollaroli
How Far Is Stanford from Prague (and vice versa)? Comparing Two Dependency-based Annotation Schemes by Network Analysis
Marco Passarotti
Saussure chiama, Pascoli risponde. Nuove prospettive sulla ricerca anagrammatica
Giovanni Palmieri
Some Typological Features of ‘Minority’ Literature: the Case of the Slovenian and Italian Minorities
Jadranka Cergol
Manzoni e la rivoluzione degli Stati Uniti
Alice Crosta
The Old English Genesis and Milton’s Paradise Lost: the Characterisation of Satan
Elisa Ramazzina
Contributo per un’edizione critica della versione armena dell’Eutifronedi Platone: il manoscritto 1123 della Biblioteca dei Padri Mechitaristi di Venezia e l’edizione a stampa
Sara Scarpellini
Analisi d'opera
Intorno al volume: Lalenguadelimperio. LaretoricadelimperialismoenRomaylaglobalizacion
Federica Venier
Recensioni e Rassegne
Recensioni
Rassegna di Linguistica generale e di Glottodidattica
acuradiGiovanniGobber
Rassegna di Linguistica francese
acuradiEnrica Galazzi e Chiara Molinari
Rassegna di Linguistica inglese
acuradiAmanda Murphy e Margherita Ulrych
Rassegna di linguistica russa
acuradiAnna Bonola
Rassegna di linguistica tedesca
acuradiFederica Missaglia
Indice degli Autori 201
Siamo lieti di segnalare che a partire da quest’anno la rivista pubblica anche Analisi d’opera, oltre alle consuete tipologie di contributi (Saggi, Recensioni e Rassegne). L’Analisi d’opera si propone di contribuire al dibattito scientifico traendo spunto dalla pubblicazione di un’opera giudicata rilevante per l’avanzamento delle conoscenze in uno specifico ambito di ricerca delle scienze linguistiche e/o letterarie.
I Direttori
Sarah Bigi e Chiara Pollaroli
Proponiamo i risultati di un’analisi volta a studiare come le pubblicità di prodotti alimentari contribuiscono a costruire i concetti di cibo ‘naturale’, ‘genuino’ e ‘sano’ nella mente dei consumatori. Analizziamo un corpus di interviste con consumatori individuando tutti i passaggi nei quali si parla dei cibi offrendo ragioni per considerarli ‘naturali’ o ‘sani’. Attraverso l’analisi delle strutture argomentative e mettendole in relazione con la dimensione multimodale presente nelle pubblicità, descriviamo la struttura del ragionamento sotteso alle preferenze dei consumatori.
In this article we discuss how commercials about food contribute to the construction of the concepts of ‘healthy, natural and genuine food’. We analyze a corpus of interviews by identifying all the passages in which consumers speak about products providing reasons for considering them ‘natural’ or ‘healthy’. By analyzing the argumentation schemes and by relating them to the multimodality in the commercials, we describe the reasoning underlying consumers’ motivations.
Keywords: preferences, decision making, argumentative schemes, multimodal discourse analysis
L’Organizzazione Mondiale della Sanità rileva che il 60% delle morti a livello globale è causato dalle malattie croniche1. Per queste patologie esiste una forte correlazione con fattori di rischio comportamentali quali il fumo, l’inattività fisica, abitudini alimentari scorrette e l’abuso di alcool2. La sfida per i medici è quella di ottenere l’aderenza dei pazienti sia alle terapie3 sia a stili di vita sani4.
Il luogo d’elezione nel quale lavorare per l’ottenimento dell’aderenza è il colloquio medico, durante il quale medici e pazienti condividono conoscenze, emozioni e decisioni per raggiungere un migliore stato di salute dei pazienti.
Un punto di particolare difficoltà è costituito dall’aderenza ad abitudini alimentari adeguate al proprio stato di salute: una persona con diabete, per esempio, dovrà controllare l’apporto di carboidrati, mentre chi è affetto da ipertensione dovrà limitare la quantità di sale aggiunta al cibo. Tuttavia, cambiare le proprie abitudini alimentari è molto faticoso. Ciò è dovuto in parte a messaggi contraddittori che giungono alle persone dai mass media, proprio in relazione al cibo.
Per ottenere l’aderenza dei pazienti a comportamenti corretti, le ‘preferenze’ dei pazienti sono una dimensione centrale durante il colloquio medico5. Essesonodefinitecome: “statementsmadebyindividualsregardingtherelativedesirabilityofarangeofhealthexperiences, treatmentoptionsandhealthstates”6. Le preferenze sono però spesso instabili e piuttosto vaghe, cosa che rende molto difficile ai clinici incorporarle nel discorso che vanno costruendo con i pazienti di visita in visita7. Sono inoltre per lo più implicite. Questo fatto spesso genera colloqui incapaci di intercettare le vere difficoltà dei pazienti. È quindi particolarmente importante comprendere meglio perché sia così difficile integrare le preferenze di medico e paziente nel colloquio medico.
Una critica che spesso si rivolge alla categoria medica è di essere incapace di ascoltare veramente il punto di vista dei pazienti ed esistono diversi approcci alla comunicazione in medicina che propongono tecniche per aiutare i clinici a non trascurare questo importante aspetto della relazione con i pazienti8. Da un punto di vista pragmalinguistico, il problema è quello della creazione di un commonground sul quale costruire un’interazione che riesca a raggiungere i suoi scopi comunicativi. Il processo di creazione di commonground è reso difficile dalla tensione tra ‘intenzione’ e ‘attenzione’: la spinta cooperativa per realizzare un’intenzione comunicativa si trova spesso ostacolata dalle categorie concettuali di ciascun partecipante che attivano interpretazioni automatiche o preferenziali delle enunciazioni dell’interlocutore, non necessariamente corrispondenti alla sua reale intenzione comunicativa9. Questa dinamica, sottesa a qualsiasi conversazione, diventa particolarmente rilevante nei contesti istituzionali, nei quali solitamente gli interlocutori sperimentano un’asimmetria di ruoli e conoscenze che acutizza la tensione tra intenzione e attenzione. Nel contesto del colloquio medico, e sul tema specifico delle abitudini alimentari, c’è da chiedersi se il concetto di “abitudini alimentari corrette”, secondo la definizione dei clinici, corrisponda a quello di “alimentazione sana” nella mente dei pazienti. Sono diverse le vie che si possono seguire per tentare di rispondere a questa domanda. Quella che proponiamo in questo contributo parte da un approfondimento di tipo qualitativo sulla formazione delle preferenze dei pazienti in tema di alimentazione.
Figura1 - La formazione delle preferenze del paziente10
Prendiamo le mosse dal modello della formazione e sviluppo delle preferenze dei pazienti, rappresentato in Figura 1. Osserviamo che la formazione delle preferenze si colloca all’intersezione di almeno quattro tipi di contesti: economico, culturale, sociale e mass-mediatico. Il modello rappresenta l’evolvere delle preferenze dei pazienti assieme allo sviluppo della relazione con il clinico. Si fa riferimento chiaramente a un ambito di cronicità, in cui il rapporto con lo specialista è di lungo termine e la malattia non può essere curata, ma deve essere gestita. Si mostra come il paziente entri nella relazione con il clinico avendo un certo set di preferenze (T1), che viene inizialmente modificato dall’interazione con il clinico durante la visita e con conoscenti e familiari prima e dopo l’incontro con il clinico (T2). Un ulteriore accomodamento delle preferenze si genera durante il periodo tra un colloquio e l’altro, nel quale il paziente deve mettere in pratica le prescrizioni del medico, scontrandosi inevitabilmente con alcune difficoltà, ma probabilmente anche acquisendo maggiore consapevolezza e abilità di auto-monitoraggio e cura di sé (T3). È questo il nuovo set di preferenze con il quale il paziente si presenta al colloquio successivo, che innesca un processo analogo. In tutti questi passaggi il paziente è sempre un individuo immerso in un contesto preciso, articolato almeno nei quattro ambiti indicati prima. In questo contributo ci interessa in particolare approfondire il ruolo che possono avere i mass media nella formazione delle preferenze dei cittadini/pazienti relativamente all’alimentazione.
Il modello in Figura 1 mette in luce come il cambiamento delle preferenze sia sempre provocato dalle interazioni comunicative del paziente con il clinico o con altri membri del proprio entourage. Tuttavia non spiega quali sono le dinamiche dialogiche che innescano questa evoluzione. Per comprendere questo punto ci rivolgiamo in particolare ad alcuni strumenti concettuali e metodologici sviluppati nell’ambito della teoria dell’argomentazione, che ci permettono di comprendere come avviene il cambiamento di opinioni nel corso di uno scambio comunicativo.
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