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Emanuel Swedenborg (1688-1762) è stato uno scienziato, filosofo, teologo e mistico svedese. Nella prima parte della sua vita Swedenborg ebbe una carriera prolifica come scienziato: si occupò di chimica, cosmologia, anatomia, matematica, filosofia, musicologia, alchimia, omeopatia e si diceva che parlasse fluentemente ben undici lingue. Nel 1744, all'età di 56 anni, attraversò una crisi che può considerarsi "mistica" e cominciò ad avere strani sogni. Dopo sei mesi questi sogni si trasformarono in vere e proprie visioni in stato di veglia in una delle quali afferma di aver riconosciuto il Signore. Da questo momento fino alla sua morte, Swedenborg si dedicò anima e corpo a trascrivere tutto ciò che gli Angeli gli rivelarono, attraverso comunicazioni e visioni, sulla natura della creazione, della natura umana e della vita stessa. L'Amore Coniugale è indubbiamente il più illuminante fra i libri di Swedenborg. Swedenborg mette in luce la vera natura del matrimonio, che si rivela come la relazione interpersonale più sacra e più vicina a Dio tra le diverse forme che la vita offre. Si apprende durante la lettura che ben pochi matrimoni contratti in terra sono riconosciuti anche dal Signore perchè il vero matrimonio è un legame viscerale di due cuori che si amano dal profondo, uniti al punto da diventare "una carne e un'anima sola", così come si legge anche nella Bibbia. Le anime gemelle sono in realtà anime complementari che per un preciso piano divino, devono tornare a formare un'unità. E' per questo che, si legge, gli angeli non hanno sesso; essi, in realtà sono il maschile ed il femminile ricomposto in un' anima sola.
Di seguito alcuni degli argomenti approfonditi nel libro:
* Matrimoni nel cielo
* Dei coniugi dopo la morte
* Amore autenticamente coniugale
* Origine dell'amore coniugale dal matrimonio del bene e della verità
* Castità e impudicizia
* La congiunzione delle anime e delle menti attraverso il matrimonio
* Il cambiamento dello stato della vita a seguito del matrimonio tra uomo e donna
* Cause di freddezza, separazione e divorzio nel matrimonio
* Cause di amore, amicizia e buona volontà apparenti nel matrimonio
* Fidanzamenti e matrimoni
* Seconde nozze
* Poligamia
* Gelosia
* La congiunzione dell'amore coniugale con l'amore dei bambini
* Contrapposizione tra amore promiscuo e amore coniugale
* Rapporti pre-matrimoniali
* Relazione con un'amante
* Adulteri ed il loro ordine e grado
* Lussuria della seduzione di donne innocenti
* Corrispondenza della promiscuità con la violazione del matrimonio spirituale
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Emanuel Swedenborg
L’Essere Umano come Uomo e Donna uniti nell’Amore Coniugale
Copyright © 2021 by Emanuel Swedenborg
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Traduzione italiana di Massimo Teso e Nazzareno Baron
Revisione di Antonino Izzo
First edition
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I. IL GRANDE COLLEGAMENTO CON LA VITA
1. Cose visibili e cose invisibili
2. Uno sguardo del veggente nel mondo spirituale
3. L’uomo nell’altra vita
4. La rivelazione dell’UOMO interiore dopo la morte
5. Riguardo alle rispondenze del corpo umano con il ‘Grande Uomo’
6. Sull’armonia celeste
7. Riguardo all’essenza dell’anima
8. Il SENSO DEL matrimonio del bene con il vero
9. Cosa significa destra e sinistra?
10. Sugli effetti dell’amore e della sapienza
11. SULLE ORIGINI DEL SAPERE UMANO
12. Le tre zone dell’amore coniugale
13. La Creazione materiale ha vita dalla Creazione spirituale
14. Il principio trinitario
II. L’UOMO
15. La posizione dell’UOMO nella Creazione
16. La struttura dell’uomo
17. L’uomo quale cittadino di due mondi
18. L’origine del male
III. ORIGINE DELL’AMORE CONIUGALE
19. Il matrimonio del bene e del vero
20. L’universale sfera coniugale
21. I fattori della Creazione
IV. UOMO E DONNA
22. La suddivisione dell’essere umano in due sessi
23. Il racconto biblico della Creazione
24. LA DIVERSA COSTITUZIONE DEL MASCHIO E DELLA FEMMINA
25. CARATTERISTICHE E FORMA NEI DUE SESSI
V. LA MISSIONE DEI SESSI
26. IL RUOLO DEL MASCHIO
27. IL RUOLO DELLA FEMMINA
28. LA NASCOSTA PRUDENZA DELLA DONNA
29. COMPITI PARTICOLARI DELL’UOMO E DELLA DONNA
30. L’ETERNO FEMMININO E L’ETERNO MASCOLINOL’UOMO MASCHILE E FEMMINILE
VI. AMORE SESSUALE E AMORE CONIUGALE
31. DIFFERENZA TRA AMORE SESSUALE E AMORE CONIUGALE
32. COLLEGAMENTO TRA AMORE CONIUGALE E DIVENTARE ESSERE UMANO
33. LA VIA VERSO L’AMORE CONIUGALE
VII. LO SPOSALIZIO DEL SIGNORE CON LA “ECCLESIA” (CHIESA)
34. LE TRE REGIONI NELL’UOMO
35. LO SVILUPPO DEL DIVENIR UOMO
36. L’UOMO COME ECCLESIA
37. L’UOMO E LA DONNA ASSIEME FORMANO L’ECCLESIA
38. ORIGINE E ANALOGIA DELL’AMORE CONIUGALE
39. IL MATRIMONIO COME CULLA DELL’UMANA GENERAZIONE
40. COMPITI E RESPONSABILITÀ DEL VERO CRISTIANO
41. LA CASTITA’ NATURALE E SPIRITUALE
42. SOLO L’AUTENTICO AMORE CONIUGALE È CASTO
VIII. MATRIMONIO E CELIBATO
43. LA PRIORITA’ DEL MATRIMONIO
44. SI ASPIRA ALL’UNIONE PER L’UNITÀ
45. CONGIUNZIONE GRADUALE DEI CONIUGI
46. L’IDEA DELL’ETERNA UNIONE NEL MATRIMONIO
IX. LA PIENEZZA DELL’AMORE CONIUGALE
47. LE DELIZIE DELL’AMORE CONIUGALE
48. L’UNIONE CONIUGALE, COMPENDIO DI OGNI DELIZIA
49. IL CANTICO DEI CANTICI DELL’AMORE CONIUGALE
X. LA PROPAGAZIONE DEL GENERE UMANO
50. LA SFERA DELLA PROCREAZIONE
51. LE PARTI DEL PADRE E DELLA MADRE NEL FIGLIO
52. L’EREDITARIETA’ ATTITUDINALE DEI FIGLI
XI. L’AMORE CONIUGALE E L’AMORE PER LA PROLE
53. LA SFERA DELLA CREAZIONEE E LA SFERA DELLA CONSERVAZIONE
54. LA SFERA DELL’AMORE VERSO LA PROLE
55. L’INNOCENZA DEL BAMBINO
56. L’AMORE PER LA PROLE E L’EDUCAZIONE PRESSO GENITORI SPIRITUALI E GENITORI MATERIALI
XII. CAMBIAMENTI DI SITUAZIONE NELLA VITA DELL’UOMO E DELLA DONNA
57. IL CAMBIAMENTO DELLE CONDIZIONI NEL MATRIMONIO
58. UOMO E DONNA PRIMA E DOPO IL MATRIMONIO
59. OGNI NUOVA SITUAZIONE DIPENDE DALLA PRECEDENTE
60. L’ORDINE DEI VARI GRADI DI SVILUPPO NEL MATRIMONIO
61. LA SCELTA DEL “PARTNER”
62. LA GELOSIA
63. ZELO E GELOSIA
64. IL SENSO DELLO ZELO
65. LA DIFFERENZA TRA ZELO PER IL BENE E ZELO PER IL MALE
66. LE DIVERSE SPECIE DI GELOSIA
67. MOTIVI DI ASSENZA DELLA GELOSIA
68. DIFFERENZA TRA GELOSIA MASCHILE E GELOSIA FEMMINILE
XIII. AMICIZIA E AMORE APPARENTE NEL MATRIMONIO
69. APPARENTE AMORE CONIUGALE
70. SIMULAZIONE E DISSIMULAZIONE NEI MATRIMONI
71. LOTTA PER LA SUPREMAZIA NEL MATRIMONIO
72. CAUSE DI FREDDEZZA CONIUGALE,DI SEPARAZIONE E DI DIVORZIO
73. CAUSE ESTERIORI DEL RAFFREDDAMENTO CONIUGALE
74. GIUSTIFICATI MOTIVI PER LA SEPARAZIONE
75. L’UNICO MOTIVO PER IL DIVORZIO
XIV. ABERRAZIONI E DEVIAZIONI – SESSO, LIBIDINE E FORNICAZIONE
76. GLI ODORI CORRISPONDENTI NELL’ALDILA’
77. LA SFERA DIVINA E QUELLA SENSUALE DELL’AMORE CONIUGALE
78. LE ATTRAZIONI DEL PIACERE E LORO CONTRASTO
79. AMBIVALENZA TRA IL VERO AMORE CONIUGALE E QUELLO SESSUALE
80. L’UMANO E L’INUMANO
81. GRADI DELLA LIBIDINE E DELLA FORNICAZIONE
82. DISSOLUTEZZA SFRENATA
83. PROVVIDENZIALI CONSIGLI AI GIOVANI NON SPOSATI
XV. LO STATO DEI SESSI DOPO LA MORTE
84. PRIMA FASE DELLA VITA NEL MONDO SPIRITUALE
85. L’ULTERIORE VITA DELL’ESSERE UMANO COME UOMO E DONNA NELL’ALTRO MONDO
86. DUE CONIUGI NEL CIELO: UN SOLO ANGELO
87. PROCREAZIONE SPIRITUALE NEL CIELO
88. IL SENTIMENTO MATRIMONIALE QUALE BILANCIADELL’AMORE CONIUGALE
89. LA SORTE DEI CELEBI IN TERRA
XVI. COLLOQUI IN CIELO TRA SPIRITI E ANGELI
90. ESISTE IN CIELO UN AMORE TRA I DUE SESSI?
91. SUI MATRIMONI NEL CIELO
92. LE GIOIE DELLA SAPIENZA
93. SENTIMENTI DI BEATITUDINE NELL’AMORE CONIUGALE
94. LA CASTITÀ DELL’ AMORE CONIUGALE
95. SULL’ORIGINE DELLA BELLEZZA
96. SULLA BELLEZZA DELLA DONNA
97. LE RAGIONI PER CUI LA DONNA NON DEVE AMARE LA PROPRIA BELLEZZA E L’UOMO LA PROPRIA INTELLIGENZA
98. DA RAGAZZA A MOGLIE NEL MONDO SPIRITUALE
99. LA PIOGGIA D’ORO: IL SESTO SENSO FEMMINILE NASCOSTO
100. LA PRUDENZA SEGRETA DELLE DONNE
101. L’ETERNA PRIMAVERA NEL CIELO
102. LA COMPARSA DELLA PRIMA FORZA GIOVANILE
103. LA STRUTTURA DELL’AMORE CONIUGALE
104. SULL’ORIGINE DEL MALE
105. LA GIUSTA STRUTTURA DELL’UOMO E IL SUO CONTRAPPOSTO
106. COME SI PUO’ VEDERE DIVERSAMENTE LA STESSA COSA
XVII. NEGLI INFERNI DELLA DISSOLUTEZZA SESSUALE
107. GLI ADULTERI INCALLITI IN FORMA BESTIALE
108. L’AMORE CONIUGALE DALLE ORIGINI FINO AD OGGI
About the Author
1)Apprendendo noi dal mondo materiale, ci siamo fatti un concetto astratto dello spirituale, derivandolo dal materiale, perciò esso ci appare come vuoto, mentre è la pienezza di tutto. Tra questi due mondi c’è una corrispondenza. Non c’è nessuna cosa naturale che prima non abbia la propria origine nello spirituale.
2)La legge delle rispondenze è quella dell’influsso dello spirituale nelle cose terrene, e con ciò quella della creazione e conservazione di tutte le creature.
3) Tutto ciò che può apparire nel mondo naturale, è copia del regno del Signore, e ciò è in maniera così assoluta che nulla esiste del mondo celeste e sulla Terra che non abbia nella sua specie una rispondenza spirituale.
4)Da quel mondo, invisibile agli occhi umani, proviene la diversità delle forme, da qui l’ordine delle cose e quindi il loro funzionamento di queste in generale e in particolare.
5) In nessun animale si trova un semplice pelo, in nessun uccello una penna, in nessun pesce una lisca che non provenga dallo spirituale.
6) Tutte le cose nella natura sono immagini esteriori. Poiché tutto, e ogni cosa, è formata dallo spirituale e, nell’intimo, dal Divino, ciò significa che costantemente esse si originano, e tutto ciò che proviene da questo non può essere null’altro se non l’immagine di ciò da cui deriva. Ne consegue che il mondo visibile non è null’altro che uno scenario che prefigura il regno del Signore.
7)Ogni cosa terrena è l’ultimo gradino nel quale si esaurisce l’influsso divino del Signore.
8) La Parola (la Bibbia), nel suo senso interiore, è spirituale. Essa scende dal Signore e attraversa il Cielo degli angeli.
9)Il divino stesso, che in sé è inaccessibile, nello scendere giù è adattato alla facoltà di comprensione degli angeli, e infine degli uomini. Da ciò proviene il senso spirituale della Parola che è intrinseco al naturale, come il pensiero lo è al parlare e la volontà all’agire.
1) Io prevedo che molti lettori riterranno quanto segue per invenzione e fantasticheria, tuttavia assicuro che è realmente accaduto e l’ho veduto.
2) L’ho visto non in una condizione di annebbiamento mentale, bensì in stato pienamente desto e cosciente. Poiché è piaciuto al Signore di rivelarsi a me, e all’uopo Egli ha dischiuso l’interiore del mio animo, permettendomi così di essere nello stesso tempo nel mondo spirituale e in quello terrestre.
3) E poiché gli uomini fin dall’infanzia sono istruiti nel fatto che solo dopo il giudizio universale risorgeranno e vivranno, e convinti che tutto ciò, non proprio comprensibile all’intelletto, debba essere accettato come dogma – è stato necessario che io rendessi palese la mia visione contraria. Alcuni tra coloro che affidano esclusivamente ai propri sensi diranno: “Se gli uomini continuassero a vivere dopo la morte, io pure potrei vederli e sentirli”. Oppure “Chi mai è sceso giù dal Cielo oppure è salito su dall’inferno e ha potuto raccontarci di ciò?”.
4).Questo però non era e non è possibile, giacché gli angeli del Cielo e gli spiriti dell’inferno possono parlare solo con coloro ai quali sono state dischiuse dal Signore le regioni interiori, e sono stati preparati da Lui ad accogliere la verità.
5).È piaciuto al Signore di far ciò verso di me, affinché la condizione del Cielo e dell’inferno, e la condizione degli uomini dopo la morte, non rimanesse sconosciuta e non fosse infine rinnegata.
6).Un angelo una volta mi disse: “Vuoi che noi ci avviciniamo a te? Allora fa attenzione che il fiammeggiante splendore del Cielo, di cui noi siam portatori, non penetri troppo profondamente in te. Dal suo influsso sono certamente illuminate le idee più elevate del vostro pensiero, tuttavia nel mondo in cui tu vivi, esse non sono esprimibili in parole. Accogli dunque ciò che vedrai e sentirai secondo la capacità del tuo intelletto, e danne poi una rappresentazione che sia comprensibile per il vostro modo di pensare”.
7) Pensare in modo spirituale, significa pensare fuori dal tempo e dello spazio, fattori questi che invece delimitano il pensiero qui sulla Terra.
8) E perciò che solo gli spiriti riescono a concepire l’Essenza di DIO “sub specie aeternitatis”, onnipresente e senza spazio, e in questo modo e con questo processo abbracciare un ambito che largamente trascende l’idea degli esseri umani viventi sulla Terra.
9) I concetti umani, con i quali si possono afferrare e formulare le cose interiori, sono inadatti allo scopo, poiché contengono in se stessi il naturale, il quale è limitato.
10) Nel Cielo invece, per rappresentare e formulare, ci si serve di un gioco alterno di luce celeste e fiamma celeste, e questo in tale completa abbondanza, che le migliaia e migliaia di percezioni interiori riescono a mala pena ad adattarsi al nostro livello affinché l’uomo le percepisca.
11) Tuttavia ciò che avviene nel Cielo si presenta nel mondo spirituale sotto metafore e paradigmi simili a quelli che velano o adombrano cose di quaggiù, alle quali corrispondono.
12) Già in una piccolissima, apparentemente semplice sostanza, si possono capire l’innumerevoli cose. L’uomo riesce appena a crederlo, poiché egli percepisce sempre e soltanto ciò che è semplice e il singolo oggetto, e perché giudica soltanto da ciò che riesce ad afferrare con i sensi.
13) Già a determinare una semplice azione concorrono miriadi di tenuissimi fili in movimento, e la stessa cosa avviene nella formulazione di una parola, di una parola a cui son necessari innumerevoli movimenti delle labbra, della lingua e della gola, del glottide e della trachea, dei polmoni e del diaframma, con tutte le loro fibre e i loro muscoli.
14) Se già le percezione di ciò che è terreno sono già tanto grossolana, quanto più lo saranno poi quelle spirituali che, all’opposto, appartengono ad un mondo più puro, molto distante da schemi sensuali, e di ben diversa struttura.
15) L’apostolo Paolo definisce tutto ciò che egli apprese dal terzo Cielo con questa parola ‘‘inesprimibile’’ e disse: «Noi parliamo della celeste e misteriosa sapienza di Dio, che Egli stesso ci ha rivelato per mezzo del Suo Spirito». [2° Corinti 12, 2]
16) Ma l’uomo naturale non accetta quanto appartiene allo Spirito di Dio. Per lui è follia, e non riesce a riconoscerlo, in quanto tutto ciò può essere recepito soltanto spiritualmente.
1)Nel mondo spirituale mi è stato comunicato:
“Chi crede che l’uomo dopo la morte sia soltanto anima e spirito, immaginando qualcosa di etereo, simile a un soffio; chi crede che l’uomo continui a vivere solo dopo il giorno del giudizio universale; chi non sa nulla del mondo spirituale, nel quale si trovano gli angeli e gli spiriti, il Cielo e l’inferno, non può nemmeno credere che in Cielo ci siano dei matrimoni”.
2)L’uomo, anche dopo la morte terrena vive come uomo.
Questo fatto, stranamente, era poco conosciuto anche presso i cristiani, oppure era messo in dubbio, nonostante questi avessero udito la parola del Signore e, da questa, avessero potuto avere l’illuminazione riguardo alla vita eterna.
3)Il Signore stesso insegnava:
«Non avete letto della resurrezione dei morti? Il Signore non è l’Iddio dei morti, bensì dei viventi, poiché essi tutti vivono in Lui».
[Matteo 22, 30-31 e Luca 20, 37-38]
4) Con le tendenze e i pensieri del suo animo, l’uomo si trova sempre in mezzo agli angeli e agli spiriti; egli è così strettamente congiunto ad essi, da non poter essere separato da questi senza cessare di esistere.
5) Sin dall’esordio della Creazione, ogni uomo, dopo la morte arrivò, raggiungeva e raggiunge i suoi consimili; ciò significa, presso di coloro i quali sono del suo stesso sentimento. Egli veniva e viene ‘riunito’ a loro, come sta scritto nella Bibbia.
6) Ogni uomo ha in più una facoltà di assimilazione interiore, ovvero una facoltà di recepire le verità celesti nel suo intimo, grazie alla quale egli le accoglie interiormente e, per così dire, vede queste ultime; dunque, anche la verità che continua a vivere dopo la morte. Per questo, quando un uomo a noi vicino muore e la memoria di lui si staglia e formalizza dentro di noi oltre la dimensione materiale-corporale, si dice:
7) “Egli è nelle mani di Dio!”, oppure: “Io lo rivedrò dopo la mia stessa morte e riallaccerò nuovamente una vita con lui!”.
1) Chi non potrebbe già con l’intelletto comprendere che l’uomo dopo la morte terrena non è semplicemente quello spirito che taluni immaginano, cioè un soffio etereo che attende con brama di nuovo la riunione del proprio corpo? Chi non sarebbe in grado di comprendere che il suo stato, in questo caso, sarebbe al di sotto di quello degli animali, le cui anime non continuano a vivere, e quindi non versano in pene e non patiscono ansia ed aspettativa?
8) Se l’uomo dopo la morte terrena, fosse un tale spirito, allora dovrebbe di certo girovagare per l’Universo oppure essere custodito da qualche parte in attesa del giudizio universale, e tutti gli spiriti, da millenni, verserebbero continuamente in questa angosciosa condizione, poiché qualsiasi attesa produce e aumenta l’apprensione. Nulla allora sarebbe più degno di commiserazione, se non il nascere come uomo.
9) L’uomo anche nell’altra vita rimane tale, certamente non un essere umano corporale, bensì spirituale, tuttavia egli appare in tutto com’era prima, così che a lui, all’inizio, sembra come se vivesse ancora nel mondo terreno. Egli mantiene ancora la forma delle sue inclinazioni e dei suoi pensieri, della sua volontà e del suo intelletto, e perciò rimane lo stesso nella forma, nella voce e nel comportamento uguali a quelli che gli erano propri in vita. Egli è ora sì un essere spirituale, tuttavia non avverte tale differenza, perché non riesce a confrontare ancora il suo nuovo stato con quello precedente.
10) Io ho parlato spesse volte con spiriti i quali non sapevano altro se non di essere ancora nella vita precedente, solo che non vedevano più coloro con i quali in Terra stavano insieme, bensì altri già dipartiti dalla Terra. Ciò deriva appunto dal fatto che, vivendo ora nel mondo spirituale, possono vedere soltanto esseri consimili.
11) La differenza tra lo spirituale e il materiale è come quella tra il precedente e il successivo. Il primo, essendo più puro, non può apparire all’altro più grossolano, alla stessa stregua come il grossolano non può apparire al puro e come gli angeli non possono apparire ai terreni e viceversa.
12) Durante la sua vita terrena, l’uomo spirituale si trova come calato nel materiale, come avvolto in un involucro. Dopo la morte è determinante il suo amore interiore, la sua inclinazione di base, e il nucleo dell’essere suo.
13) Dell’amore non ci si può formare alcun preciso concetto e neppure rappresentarlo alla luce dell’intelletto, poiché esso corrisponde al calore, e non già alla luce. Si dice quindi che sia qualcosa di indefinito, di inafferrabile, ma proprio esso è l’autentica vita dell’uomo, non soltanto la vita del suo corpo, nel suo complesso e delle sue tendenze e dei suoi pensieri, bensì anche la ‘vita’ in tutte le sue singole parti.
14) Si può comprendere qualcosa di ciò, domandandoci: “Se tolgo via gli stimoli dell’amore, riuscirò poi a pensare e a fare ancora qualcosa? Venendo meno l’impulso e le inclinazioni dell’amore, non si raffredda anche il mio pensare, fare e operare? Piuttosto, non si riscaldano questi, quando l’amore li riscalda?
15) Dall’amore degli uomini, come pure dal calore della vita suscitato dal fuoco del Sole celeste, che è puro Amore, proviene anche il calore del sangue e il suo colore rosso.
16) L’amore è l’essere, ovvero l’essenza della vita nell’uomo, mentre il pensiero è la presenza, ovvero l’esistenza della sua vita. L’uomo pensa dal suo amore e, in stretta armonia con questo, parla e opera sempre che ne sia libero.
17) Il parlare e l’operare non si effondono dal pensiero, bensì dall’amore, per mezzo del pensiero. Dopo la morte terrena, quindi, l’uomo non è il suo pensiero terreno, bensì è la sua inclinazione e il pensiero di quest’ultima, ovvero il suo amore e la conoscenza derivata da quest’amore. Egli poi, si disfa di tutto ciò che non corrisponde al suo amore, e a poco a poco viene ad assumere struttura, aspetto, voce gesto, comportamento e norma morale più congeniale al suo amore di vita. Il Cielo intero è ordinato secondo la varietà delle inclinazioni al bene. L’inferno, invece, secondo le inclinazioni al male.
18) Le infinite diversità dei volti lasciano intravedere che ciascun uomo ha il suo congeniale amore, diverso da quello di qualsiasi altro. Il volto è un’immagine corrispondente dell’amore, e i lineamenti del volto cambiano secondo le sue inclinazioni. I desideri che procedono dall’amore, come pure tutte le gioie e i dolori, si possono leggere dalle linee del volto.
19) In ogni caso però l’uomo interiore spirituale è la struttura del suo amore più di quanto non lo sia l’uomo terreno esteriore, poiché quest’ultimo ha imparato, si può dire, fin dall’infanzia a fingere e a mettere in mostra altre inclinazioni e desideri, invece dei propri originari.
20) Dopo la morte l’uomo continua a vivere come tale e siccome esso è la manifesta rappresentazione del suo amore, nondimeno, quale essere umano maschile o femminile, ne consegue che il primo, nell’altra vita, continua a vivere da maschio e la seconda a vivere da femmina.
21) Nell’uomo tutto è maschile, nella donna tutto è femminile, fin nelle più piccole parti del corpo, in ogni moto del sentimento e in ogni manifestazione del pensiero; di conseguenza, rimane inalterato in entrambi pure l’impulso fisico psicologico ricevuto fin dalla nascita che li porta all’unione, e a tutto ciò che occorre per quest’unione.
22) Entrambi aspirano e bramano la congiunzione mediatrice dell’unità. Entrambi sono così costituiti che da due, può e vuole formarsi ‘un solo uomo’, e senza questo divenire uno, essi non sono, nella loro formazione, completi. Perciò anche nel Cielo, dove un uomo è l’uomo più perfetto, in una forma più completa, esistono connubi.
1) Gli angeli del Cielo, tanto quanto gli spiriti dell’inferno, sono uomini. I primi in forma perfetta, gli ultimi in forma imperfetta, e spesso neppure più in forma umana; essi sono esseri spirituali provveduti di linguaggio e sensi.
2) Nel mondo spirituale si rivela la vera essenza degli uomini; ciò che là è esteriore, è l’esatta immagine dell’interiore. L’esteriore con l’interiore formano una cosa sola; l’interiore si manifesta strutturalmente nell’esteriore. Così, dunque, con uno sguardo si riconosce come ciascuno è interiormente costituito. Gli uni sono l’immagina del loro Cielo, gli altri sono l’immagine del loro inferno.
3) Nel mondo spirituale si riconosce, dalla sua forma umana o non umana, quanto ciascuno accolga o non accolga dal Signore, ciò significa, quanto egli sia veramente uomo. Se egli versa nel bene e nel vero dal Signore, e da qui nella sapienza e nel ragionamento, allora egli assume pure una forma perfettamente umana. All’opposto è nell’inferno, dove coloro che vi si trovano non compaiono nel chiarore della luce del Cielo, quali esseri umani, bensì quali mostri, e ciò perché versano nel male e nel falso, ossia in condizioni e situazioni apposte al bene e al vero.
4) I malvagi appaiono sotto forma corrispondente alla loro malignità e falsità. Quindi, poiché essi sono all’opposto dell’attivo Amore celeste, compaiono quali mostri orribili. Gli infernali si vedono tra di loro come uomini; ma ciò è un’illusione. Non appena viene lasciata penetrare un po’ di Luce dal Cielo, essi si trasformano in quelle immagini contraffatte che sono in sé.
5) Siccome la Luce del Cielo è la Sapienza divina, in questa Luce tutti vengono riconosciuti così come sono realmente costituiti. Quando gl’inferi vengono aperti, se ne sprigionano fumo e fiamme, come durante il fuoco divampante, un certo intenso fuoco infernale si appiglia a tutti coloro che sono dominati dall’amore di se stessi, e qualche ventata di fiamma a quanti bramano il possesso e aspirano a posizioni influenti nel mondo.
6) Come nel mondo spirituale l’interiore di ciascuno si manifesta apertamente nel suo volto e nella sua compagine fisica, e neppure la minima cosa rimane nascosta, così si presenta l’uomo terreno quando è scrutato nel suo spirito dagli angeli; se egli è buono, allora appare come un uomo bello, a seconda della specie del suo bene, se invece è malvagio allora appare come figura mostruosa e brutta, a seconda del suo male.
1) Mi sia concesso di riferire e descrivere cose meravigliose: il Cielo intero è formato come corrispondenza del Signore; l’intero uomo come corrispondenza del Cielo e quindi, attraverso il Cielo, come corrispondenza del Signore stesso. Ciò è noto nel mondo spirituale non solo agli angeli, bensì anche agli spiriti e addirittura a quelli maligni. Gli angeli apprendono da ciò i più profondi segreti che sono nascosti nell’uomo, nel Cosmo e nella natura terrena. Quando io parlai di una parte del corpo umano, essi non solo conoscevamo la sua costruzione e i suoi organi, le sue funzioni e i suoi effetti, bensì ancora enormemente di più sugli innumerevoli aspetti di questa struttura e dei suoi compiti, e cioè semplicemente dal confronto ch’essi facevano con l’ordinamento celeste, archetipo sul quale sono prefigurati e ordinati membra e organi del corpo umano.
2) Così io fui istruito in merito al fatto che non solo ciò che appartiene all’animo umano e all’intelletto, ossia alle inclinazioni del primo e ai pensieri del secondo, corrisponde come modello allo spirituale e al celestiale, bensì anche tutto ciò che attiene al suo corpo fisico. Inoltre che l’uomo da questo modello trae origine e continuità d’esistenza e infine che lui, senza questa sua corrispondenza con il Cielo e, attraverso di questo, con il Signore, quindi del passato e precedente con il successivo, non potrebbe vivere neppure un istante, ma subito decadrebbe nel nulla.
3) Inoltre, venni a conoscere che generalmente non solo il Cielo anima l’essere umano, bensì che questo è mosso dalle comunità celesti, le quali poi a seconda della loro particolare specie, sono ordinate per questo o per quel membro, oppure per quell’organo del corpo. A queste comunità corrispondono i singoli visceri, gli organi di movimento, gli organi dei sensi e le membra, e da esse affluisce il celestiale e lo spirituale in conformità all’ordine nell’essere umano, provocando gli effetti che l’uomo percepisce.
4) L’ Ordine divino e quindi quello celeste, termina nel materiale e nel corporale dell’uomo, quale suo ordine e influsso più esteriore. Queste comunità nel loro insieme formano il grande Uomo (Homo Maximus) con le sue membra e i suoi organi. Quanto più gli uomini s’indirizzano ad esso, tanto più accrescono le sue forze e i suoi effetti”.
5) Tutti gli spiriti e tutti gli angeli compaiono come uomini con volto umano e in forma umana, con organi e membra umane, poiché il loro intimo tende verso questa forma. Solo il Signore sa come il primo germe nell’ovulo, e poi nel corpo della madre, e così pure come l’intimo stesso degli uomini, tende e spinge ad assumere specie e struttura umana.
1.La forma del Cielo influisce in ciascun uomo, e vuol renderlo simile a sé, quindi simile ad un essere umano. E colui che vive in stretta corrispondenza del Cielo – cioè vive nell’amore e dall’amore verso il Signore, nell’operare il bene verso il suo prossimo – appartiene al Cielo secondo il suo spirito, anche se, per quanto riguarda il suo corpo, appartiene ancora al mondo terreno. Egli è insomma un piccolo Cielo nella forma umana!
6) Una mattina mi trovai a contatto con degli spiriti angelici e mi accorsi che il loro abituale operare, l’insieme delle loro volontà, pensieri e discorsi, penetrava fino dentro l’inferno, e là continuava, così da sembrare come se agissero insieme agli infernali. Ciò derivava dal fatto che il bene e il vero, che è insito negli angeli, si trasforma, a contatto degli infernali, quasi spinto da inspiegabile coincidenza degli opposti e dei contrari, in male e falso, e cioè gradualmente, in un processo di lenta e progressiva degradazione fino a pervertirsi nell’inferno in un concorso collettivo di bramosie di male e persuasioni di falso.
7) In questo modo anche gli inferni, nonostante non si trovino nel grande Uomo, vengono anch’essi uniti in un tutto, mantenuti nell’ordine e governati dal Signore, e formano altrettanto delle comunità, cioè quelle diametralmente opposte a quelle Celesti.
8) Quanto chiara e serena è la sfera di luce e quanto estivo è il calore dei Cieli, tanto nebbiosa e tetra è l’atmosfera degl’inferni, dove il freddo è tanto glaciale quanto corrisponde alle falsità e all’odio degli infernali.
9) Solo il Signore è il vero Uomo, e solo in quanto ricevono da Lui il proprio essere, sia l’angelo che lo spirito, l’uomo mortale può considerarsi uomo nella pianezza del concetto. Nessuno creda che un uomo sia già uomo perché ha un corpo umano con cervello, visceri e membra. Tutto ciò è soltanto materiale-terreno, ed egli lo ha in comune con gli animali. L’uomo è uomo in quanto ha facoltà di volere, di pensare e di potersi con ciò indirizzare verso l’Unico e autentico Uomo, ovvero verso il Signore, potendoLo accogliere e congiungersi con Lui.
10) Nell’altra vita si rivelerà quanto egli sia veramente uomo, se cioè abbia saputo e potuto accogliere e assimilare quell’Uomo.
11) Coloro che l’avranno accettato ed accolto in sé, saranno dotati di percezione e conoscenza, e quindi arricchiti di inesprimibile beatitudine e diventeranno angeli, cioè autentici uomini. Quelli invece che non l’avranno accettato, che hanno amato e addirittura venerato se stessi, e di conseguenza hanno seguito come unico scopo ciò che appartiene ad essi stessi e al mondo terreno, una volta percorsa la breve carriera terrena, nell’altra vita saranno spogliati di tutte le superficiali conoscenze e, nei loro sensi, diventeranno inebetiti.
12) Siccome la loro vita interiore è completamente opposta all’autentica Vita, essi perdono ogni corrispondenza con gli organi e con le membra del corpo, mantenendola invece con le degenerazioni e malattie degli stessi organi e membri e pure con gli elementi ammalati nelle parti più sottili del sangue, che a loro volta provocano freddo, irrigidimento e malattie mortali, e per ultimo con l’urina, che è un umore impuro e inutilizzabile, è quindi un fluido corporale da eliminare.
1. Dopo la loro dipartita dalla Terra, molti portano nell’altra vita l’opinione che l’inferno sia per ognuno lo stesso, e che il Cielo sia uguale per tutti. In verità, come io ho potuto constatare, nel mondo spirituale esistono in entrambi i regni impensabili differenze e varietà.
2. Mai nessuno ha l’identico Cielo come lo ha un altro; come pure non ci sono due uomini perfettamente uguali, né due angeli o spiriti uguali. Quando io pensai a ciò, solo come ad una possibilità, gli spiriti e gli angeli inorridirono e mi spiegarono che ogni unità si forma dall’armoniosa cooperazione di molte e varie componenti, ed è costituita come è costituita come la loro disposizione d’animo di fondo. Mai potrà esserci unità semplicemente come uniformità, bensì consonanze unitariamente concordanti di molte singole diverse componenti. L’unità s’incrementa qualitativamente con la quantità. Nel mondo spirituale simili unità formano una comunità, e tutte le molteplici specie di comunità unite formano il Cielo, e dall’altro canto l’inferno.
3. L’unità celeste è operata solo dal Signore attraverso il Suo eterno Amore. Una volta un angelo si pose ad enumerarmi alcune delle gioie più comuni degli spiriti e del Cielo inferiore, e già queste diedero come risultato di centinaia e centinaia. Da ciò si può dedurre quante innumerevoli specie di siffatte gioie e anche le loro varietà ci sono, e se già così stanno le cose nel cielo inferiore, quante più ne devono comprendere i Cieli superiori!
4. Come nel corpo umano ciascuna parte per sé e tutte assieme cooperano a scopi generali e particolari, così è pure nel Regno del Signore, il quale è, per così dire, un archetipo dell’uomo, e perciò il più grande Uomo è chiamato Homo Maximus. Là ognuno contribuisce col proprio alle beatitudini di tutti, secondo un ordine stabilito e mantenuto soltanto dal Signore.
5. Quest’ordine ha la sua origine nel fatto che il Cielo, nel suo complesso, si riferisce al Signore, come anche nel particolare accade di ciascuna comunità e di ogni singolo individuo.
1) Nel mondo spirituale io vidi una nuvola suddivisa in varie nuvolette. Alcune erano azzurre, altre più scure. Esse lottavano, per così dire tra loro, e qua e là irrompevano da esse dei raggi, taluni affilati come stiletti e taluni smussati come vecchie spade. Tuttavia, questo fantasmagorico scontro di nuvolette era soltanto un’illusione dei sensi, e si svolgeva al di sopra di una casa nella quale si erano raccolti ragazzi, giovani e uomini maturi.
2) “Che cosa avviene lì?”, domandai.
“Là i giovani sono introdotti nella sapienza!”
3) Anch’io entrai dentro e scorsi un podio, e quindi delle file di posti a sedere, e sopra il podio una specie di tribuna sulla quale sedeva un saggio che annunciava gli argomenti da discutere.
4) Il primo era: “Che cos’è l’anima e com’è costituita?”.
Al tanto annunciato si formò un mormorio e si udirono come delle voci:
“Quale uomo ha mai potuto conoscere e comprendere che cosa sia l’anima e come essa è costituita? Ciò oltrepassa di certo gli orizzonti umani!”.
5)Ma dalla tribuna si udì:
“No, no! Ciò non va affatto oltre il vostro intendimento, bensì sta nel e dinanzi ad esso. Basta che vi meditiate sopra!”.
6) A quel punto, cinque ragazzi ch’erano stati scelti per quel giorno, si alzarono e salirono uno dopo l’altro sul podio. Ognuno, in quella circostanza, indossava una sottoveste color opale e sopra di questa una tunica intessuta con fiori, e sul capo recava un cappello adornato da una corona di rose interpolate da zaffiri.
7) Il primo prese a dire:
“Dalla Creazione in poi non fu mai ancora rivelato a nessun uomo che cosa sia l’anima e come sia costituita. Questo è un mistero riservato al Signore!
8)Noi sappiamo soltanto che essa risiede nell’uomo come una regina, e che molti filosofi e teologhi hanno tentato di scoprire dove fosse la sua sede nell’uomo. Alcuni supposero che si trovasse nell’ipofisi, tra il cervello e il cervelletto, poiché l’uomo è governato da questi due cervelli e quella ghiandola stimola entrambi.
9) Dai due cervelli partono stimoli che governano l’uomo fisicamente e psichicamente. Questa tesi apparve a molti come fatto reale o per lo meno probabile, ma con l’andar del tempo fu rigettata”.
10) Dopo questo sommario esordio il giovane depose la veste e il copricapo e si allontanò, cedendo il posto ad un altro giovane il quale cinse quegli emblemi e parlò così:
“A dire il vero s’intuisce cosa sia l’anima e come sembra essere costituita, ma riguardo alla sua sede ci si arriva solo approssimativamente. Di certo essa risiede nella testa, poiché qui l’intelletto pensa e la volontà brama, e qui anche nel volto ci sono gli organi sensibili dell’uomo. Dove però si trovi con precisione la sua sede, io non oso asserirlo. Talvolta sono d’accordo con quelli che assegnano la sede alle tre camere del cervello, altre volte sono d’accordo di nuovo con quelli che decisamente hanno scelto i nervi del cervello, ed infine con quelli che si sono decisi per le meningi. Ognuna di questa tesi e suscettiva di argomenti positivi, ma anche di negativi Per tutti voleva dire qualcosa, ma per ciascuno era qualcosa di diverso. Lascio a voi decidere e scegliere la soluzione più giusta!”.
11)Così dicendo discese dal podio e passò vestimenti ed emblema ad un terzo. Questi sviluppò quanto segue:
“Come posso io, giovane uomo, rispondere a una domanda così rilevante? Anch’io posso esternare solo congetture sulla sede dell’anima. Ebbene, io suppongo che si trovi nel cuore, e da qui nel sangue, e motivo ciò dal fatto che il cuore governa con il suo sangue sia il corpo che la testa; il cuore invia il sangue nelle arterie e con ciò mantiene, nutre e vivifica l’intero sistema organico del corpo umano.
12)Anche nella Sacra Scrittura io ho letto:
«Tu devi amare DIO con tutta l’anima e con tutto il cuore»
e così pure:
«DIO creò nell’uomo una nuova anima e un nuovo cuore»
e ancora:
‘‘Il sangue è l’anima della carne!’’.
13)Poi venne il turno del quarto il quale disse:
“Anch’io sono dell’opinione che la perspicacia si affatichi inutilmente su di un quesito a cui nessuno mai potrà rispondere. Tuttavia, da parte mia resto nella tradizionale opinione che l’anima risieda nel complesso dell’uomo e quindi anche in tutte le sue singole parti. Ritengo assurdo assegnarle un posto particolare in una qualche parte del corpo.
L’anima, d’altronde, è anche una sostanza spirituale della quale non si può determinare un’estensione e un posto, bensì solo abitarci e riempirla.
Chi non si riferisce alla vita quando parla dell’anima, e la vita non sta nel suo complesso anziché in una singola parte”.
14)L’ultimo, il quinto, concluse le risposte:
“Io non voglio soffermarmi a determinare la sede dell’anima, bensì mi limiterò a dire ciò ch’essa sia e com’è costituita. Ognuno s’immagina l’anima come qualcosa di puro, paragonabile all’etere, all’aria oppure al vento. Da essa l’uomo acquisisce la forza vitale, grazie a quelle facoltà raziocinanti che lo pongono al di sopra degli animali,e in questo concetto fui rafforzato da ciò che si dice sull’uomo quando muore, che esso aliti fuori la sua anima, oppure consegni il suo spirito.
15) Quindi si ritiene che l’anima continui a vivere anche dopo la morte come un simile alito nel quale sarebbe contenuta la vita pensante. Voi (l’uomo saggio) avete detto che la risposta alla vostra domanda non doveva trascendere il nostro intelletto; così ora io vi prego di rivelarci questo mistero!”.
Allora egli posò le vesti e si mise di nuovo a sedere.
16)Ora gli occhi di tutti si volsero verso l’uomo saggio che aveva posto la domanda, e questi, accortosi che tutti aspettavan da lui un chiarimento, andò sul podio ove, aprendo le braccia, cominciò a parlare come segue:
“Prestate bene attenzione! Chi ancora non crede che l’anima sia l’essenza più interiore e più fine dell’uomo? Ma cos’è un essere senza forma? Di certo l’anima è una forma, essa è la forma di tutto ciò che appartiene all’amore e alla sapienza.
17) Tutto ciò che appartiene all’amore e procede da questo, si chiama impulso, inclinazioni, emozioni ed affetti; mentre tutto ciò che appartiene alla sapienza e procede da questa, trova riscontro nel pensare, percepire, discernere, comprendere. È questo che da essa, e quindi insieme ad essa, costituisce una forma nella quale si trovano innumerevoli cose, sistemate in un ordine, in una sequenza, in una coesione tale, che li si può definire una cosa sola.
18) Ciò è anche giusto, poiché nulla si può aggiungervi e nulla togliervi, senza alterare la forma stessa. Una tale forma, come già detto, è l’anima dell’uomo. Tutto ciò che appartiene all’amore e tutto ciò che appartiene alla sapienza, tutto ciò che si vuole e si pensa, ne sono le parti costitutive ed essenziali e dall’anima si dilatano fino al capo e al corpo dell’uomo.
19) Voi vi chiamate spiriti e angeli, e durante la vostra vita terrena avete creduto che gli spiriti e gli angeli fossero qualcosa come soffi, oppure come degli esseri eterici, e simili a questi fossero pure le anime. Adesso, invece, voi notate di essere veramente, realmente ed effettivamente esseri umani, tali e quali come siete vissuti sulla Terra, ed eravate nel vostro corpo materiale. Voi sapevate che questo corpo non viveva e non pensava da se stesso, bensì lo faceva una qualche sostanza spirituale in esso, e questa voi la chiamavate anima. La sua forma non la conoscevate, ma ora voi la vedete. Voi tutti siete quelle anime, sulla cui immortalità tante cose avete udito, meditato e scritto. E siccome siete forme provenienti dall’Amore e dalla Sapienza di Dio, non potete morire in eterno.
20) L’anima è quindi la forma umana dalla quale nulla può esserle tolto e nulla può essere aggiunto. Essa è la forma più interiore di tutte le forme dello spirito e del corpo, e siccome le forme esteriori ricevono da quelle interiori sia l’essenza che la forma, voi siete anime, così come apparite a voi stessi e a noi.
21) In breve, l’anima è l’uomo stesso, poiché essa è l’uomo più interiore, e di conseguenza la sua forma è una completa e perfetta forma umana. Essa, però, non è la vita stessa, bensì è il più vicino e intimo vaso raccoglitore della Vita proveniente dal Creatore, e quindi è un abitacolo del Signore.
22) Alcuni tributarono approvazioni, altri dissero:
“Vogliamo pensarci su!”
23) Quando me ne andai via, scorsi al di sopra della casa, al posto della menzionata apparizione di nuvole in lotta, una nuvola bianca senza raggi contrapposti. Il suo splendore penetrava attraverso il tetto e illuminava l’interno della casa, ed io udii ciò che vi si leggeva il passo biblico:
24)«Il Signore alitò l’anima di entrambe le vite nelle narici dell’uomo, e l’uomo divenne anima vivente». [Genesi 2, 7]