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Gli incantatori di serpenti è la storia del potente Sultan, che tutti temono così tanto da non osare più guardarlo negli occhi. Quando il governante si ammala e non è in grado di dare ulteriori istruzioni, i Pashà, i principi e le principesse aspettano pazientemente davanti alla sua porta. Con il tempo sempre più persone vengono ad aspettare così che si crea in una lunga fila. Ma il sultano non si riprende e il paese è sempre più paralizzato. I Pashà in attesa temono la futura collera del loro sovrano per questa situazione ed escogitano un astuto piano, per incolpare il principe più giovane e farlo inquisire dal tribunale, per tutto questa situazione caotica. Il Mondo delle favole nell Analisi Transazionale è una collezione di favole per adulti che sono interessati al tema dello sviluppo della personalità come un processo continuo. Queste sono narrate in uno stile antico similmente alle brevi favole storiche. Operando a livello inconscio, ogni storia è creata sulla base della filosofia dell Analisi Transazionale, allo scopo di trasmettere messaggi impliciti che anche un lettore ignaro dei modelli e delle teorie dell AT può apprezzare. I racconti sono raggruppati in storie singole, in cui non vi è una sequenza prescritta; tuttavia essi si congiungono a comporre una storia più grande le cui figure si rincontrano nello stesso regno. I racconti rompono delicatamente i ruoli e i modelli di comportamento tradizionale senza perdere il fascino delle figure storiche delle favole.
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Seitenzahl: 13
1 - Il libretto segreto (Das geheime Büchlein)
2 - Il capotto ricamato (Der bestickte Mantel)
3 - Il signore dei cavalieri (Herr der Ritter)
4 - Gli occhiali dorati (Die goldene Brille)
13 – Gli incantatori di serpenti (Die Schlangenbeschwörer)
(Drei Perlen)
(Die Mutprobe)
(Der Zauber der Wasserfee)
(Der magische Würfel)
(Der Kurier des Königs)
(Vier rote Hufeisen)
(Der blaue Schlüssel)
(Bärengold)
C'era una volta, in un paese lontano dove i regnanti erano detti sultani e i governatori pascià, un potente sovrano. Era un uomo autorevole e capace, gradito dagli abitanti del regno perché aveva consolidato il commercio e l'artigianato e riusciva a mettere d'accordo tutti i suoi cavalieri.
L'opulenza del suo dominio si manifestava nei sontuosi edifici dalle pareti ornate d’oro e pietre preziose. Nei giardini dei sui palazzi, le dame di corte potevano immergersi in graziosi laghetti artificiali, scolpiti nel marmo e ricolmi di acque profumate, che donavano sollievo nelle giornate più calde. I visitatori giunti da regni lontani ammiravano tale ricchezza, per poi raccontarla al loro rientro, accrescendo così la fama di quel sovrano.
I pascià si inginocchiavano dinanzi al potente sultano, e i principi e le principesse, che erano molti, non osavano prendere nessuna decisione senza prima consultarsi con lui. La riverenza nei suoi confronti era tale che tutti al castello si sentivano protetti e accuditi, e per questo anche a proprio agio e sicuri nell'obbedire ai suoi ordini.